diagnostica e tecnologie per i beni culturali
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Tecniche di IMAGING multispettrale
Macrofotografia in luce visibile e ultravioletta
Imaging tramite drone
Riprese in trans-illuminazione
Riprese in luce radente
Fluorescenza Ultravioletta
Riflettografia Infrarossa a 1100 nanometri
Riflettografia Infrarossa a 1700 nanometri (scanner InGaAs)
Infrarosso in Falso Colore
Radiografia X Digitale
Tecniche spettroscopiche
Fluorescenza X (EDXRF)
Spettroscopia (e microscopia) Raman
Spettrocolorimetria
Analisi ambientali e monitoraggio termoigrometrico
Dataloggers (USB e WI-FI)
Qualità dell’aria (CO, CO2..etc)
Luxometri
Termografia/ Termocamera
Estensimetri
Accelerometri
Endoscopia
Spessore patine elettromagnetico
Indagini invasive su campionamento (alcune in convenzione con l'Università di Roma ‘Sapienza’,
laboratori privati, con il centro interuniversitario CEDAD e con il CGA di Palermo)
Datazione al Carbonio 14 con AMS
Microscopia ottica con stratigrafie su sezioni lucide/ Microscopia, per l'analisi di sezioni stratigrafiche lucide e
sezioni sottili
Microscopia elettronica a scansione e microsonda elettronica (SEM-EDS)
Indagini mineralogico-petrografiche in sezione sottile al Microscopio Ottico, con approfondimenti tramite
ESEM.
Indagine microscopica dei biodeteriogeni e analisi biologiche colturali
Indagine con Spettrometria micro FT-IR
Metallografie
Diffrattometria a raggi X (XRD)
Gascromatografia/spettrometria massa
Il recente sviluppo tecnologico ha consentito la messa a punto di nuovi strumenti di analisi e diagnosi nel settore
dei beni culturali. La ricerca si è indirizzata verso l'assemblaggio e la sperimentazione di macchine e tecniche
sempre più compatte e quindi trasportabili, digitali e pertanto immediate nei risultati.
La strumentazione di nuova generazione, non invasiva e portatile, migliorando la qualità intrinseca della presa dati,
consente anche una maggior economicità della campagna diagnostica grazie all'abolizione degli oneri relativi alle
pratiche assicurative e al trasporto delle opere, garantendo l'incolumità dei manufatti stessi; l'immediatezza delle
risposte fornite, unita all'assenza di campionamento, ottimizzano inoltre i tempi di acquisizione dei dati e rendono
ancor più economica, operativa ed efficace la campagna di indagini.
L'attuale orizzonte delle tecnologie applicate ai beni culturali ha conosciuto lo sviluppo di analisi archeometriche,
finalizzate alla fase di studio, datazione e attribuzione dell'opera d'arte, e di indagini diagnostiche propedeutiche al restauro perché atte a valutare lo
stato di conservazione del manufatto artistico, il degrado ambientale e quello strutturale proprio dei materiali costitutivi; studi archeometrici e
diagnostici si avvalgono spesso delle medesime strumentazioni, differenziandosi nella modalità di acquisizione delle informazione e nella loro
interpretazione.
La diagnostica artistica ha recentemente elaborato una specifica procedura operativa standardizzata (S.O.P. STANDARD OPERATING
PROCEDURE), che prevede l'acquisizione graduale di dati in presa diretta, iniziando dalla metodica di indagine più semplice e meno invasiva, sino a
giungere alle analisi più complesse e, quando necessario, al microcampionamento. In prima istanza vengono pertanto impiegate tecniche di
imaging, che generano immagini con lunghezze d'onda diverse rispetto al visibile (UV, IR, RX...), consentendo la visione di strutture, materiali e
modalità esecutive altrimenti celate all'occhio umano. In seconda battuta si prosegue con tecniche spettrometriche non invasive, per l'analisi
essenzialmente qualitativa ed elementale dei materiali (XRF, Raman...); si completa, se necessario, con micro campionamenti per l'analisi
quantitativa, materica, strutturale e la datazione dei singoli elementi costituenti (stratigrafie ottiche, SEM-EDS, microFTIR, Carbonio 14...).
Altro fattore innovativo consiste nella duttilità e fluidità della S.O.P., assicurate dall'impiego di strumentazione scientifica on-line capace di una presa
dati rapida e immediata, che consente di adattare e modificare il piano di lavoro programmato ab origine sulla scorta di dati reali e non solo
teoricamente ipotizzati, nel pieno rispetto dell'unicità del singolo manufatto d'arte. La S.O.P. permette quindi di ridurre il numero di indagini perché
scelte per la singola opera, la durata della presa dati e, in ultima analisi, i costi effettivi della campagna diagnostica.
Per saperne di più
La Ars Mensurae si avvale delle seguenti metodiche diagnostiche: